Possiamo dire che in ambito civile, la difesa personale è la capacità di controllare in maniera sicura una situazione di pericolo, senza provocare danni irreversibili a un possibile aggressore e senza eccedere dalla legittima difesa .
Se dovessimo paragonare l'uomo e la donna, ci incontreremo davanti a una verità assoluta: l'uomo è più forte per via della sua conformazione muscolare. Con questo non stiamo dicendo che una donna non possa essere capace di difendersi in una situazione di aggressione, violenza... anzi, tutto il contrario.
La difesa personale si basa su principi di alcune arti marziali e queste studiano e analizzano, tra le altre cose, l'anatomia dell'essere umano con diversi obiettivi. Uno di questi è conoscere ogni punto di pressione o punto debole. Questi punti non riguardano il genere, sia per gli uomini che per le donne possono provocare lo stesso tipo di dolore. Con questo vogliamo dire che conoscendo il proprio corpo, è possible che una donna senza alcuna condizione fisica particolare, può produrre un forte dolore a un'altra persona, applicando una forza “minima” in questi punti deboli.
Un'altra cosa importante è cercare di usare la forza dell'avversario a nostro beneficio e conoscere la tecnica di attacco per ogni punto.
Questo sistema di lavoro, insegna a difendersi contro qualunque tipo di aggressione.
Difendersi contro prese, colpi, contro oggetti contundenti, contro armi bianche, contro la violenza o aggressione sessuale. Sono tutti aspetti trattati in maniera realistica e pratica.
Un aspetto fondamentale è “la paura”. L'allenamento psicologico, per controllare lo stress prodotto dalla paura, è un fattore primordiale per apprendere le tecniche, collocando l'allievo in una situazione emotiva simile a quella di una situazione reale.